Sappiamo davvero quanto e in che modo le nostre scelte d'acquisto possono contribuire alla deforestazione? Multinazionali senza scrupoli e azioni illegali che coinvolgono il taglio di alberi alimentano una filiera produttiva ad altissimo impatto ambientale. Ancora una volta siamo noi i protagonisti del cambiamento.
Dunque possiamo fare in modo di evitare di comprare i prodotti meno sostenibili, a favore delle alternative più rispettose dell'ambiente. Riflettiamo prima di ogni nuovo acquisto, pensando innanzitutto se ciò che desideriamo è davvero necessario, quale impatto può avere sul Pianeta e se esistono altre opzioni da prendere in considerazione.
Sappiamo ormai tutti molto bene quale sia il problema fondamentale della maggior parte dei dolci, degli snack salati e dei prodotti da forno confezionati in vendita nei supermercati. Si tratta del loro contenuto di olio di palma, ingrediente che rappresenta forse il peggior nemico delle foreste. Se siamo soliti acquistare questo tipo di prodotti, andiamo con pazienza alla ricerca delle alternative che non contengono olio di palma. Oppure optiamo per l'autoproduzione.
Nel caso del cacao, del cioccolato e di tutti i prodotti a base di questi ingredienti la soluzione a minor impatto sull'ambiente e sulle foreste consiste nella scelta di quegli alimenti che provengano dai circuiti del commercio equo e solidale, e dunque risultino garantiti dal punto di vista ecologico, oltre che etico e sociale. Un'alternativa al cacao che non arrivi da così lontano? La farina di carrube.
Purtroppo non sempre la filiera del legno, della carta e della cellulosa risulta virtuosa. Eppure basterebbe impegnarsi di più per rendere la gestione delle foreste più sostenibile, visto che il legno rappresenta una risorsa rinnovabile e che il nostro Pianeta ha bisogno della presenza di alberi per l'assorbimento della Co2. In questo caso la scelta dovrebbe rivolgersi ai prodotti certificati. Pensiamo anche semplicemente a libri e quaderni. Tra le certificazioni più importanti troviamo FSC e PEFC.
La coltivazione non sostenibile della soia riguarda principalmente la produzione di mangimi per animali, che richiedono di produrre questo alimento su larga scala in nome della crescita del fatturato degli allevamenti intensivi. Ma anche noi, con le nostre scelte quotidiane, possiamo fare la differenza. Scegliamo sempre soia biologica e italiana.In questo modo non contribuiremo alla deforestazione e eviteremo anche gli Ogm.
Ormai anche la scienza ha riconosciuto l'elevato impatto ambientale della produzione e del consumo di carne. L'American Dietetic Associationafferma che le diete vegetariane e vegane correttamente bilanciate sono salutari e adeguate dal punto di vista nutrizionale e che comportano così benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Dunque, abbiamo davvero bisogno di mangiare carne? Se non riusciamo proprio ad eliminarla dalla dieta, cerchiamo almeno di ridurne il consumo al minimo. E' sufficiente pensare a quante foreste vengano abbattute per fare spazio a campi da coltivare esclusivamente per la produzione di mangimi da destinare agli animali da allevamento. Non esiste forse nulla di meno sostenibile al mondo
Il discorso del caffè è molto simile a quello del cacao e del cioccolato. Possiamo scegliere caffè biologico e del commercio equo e solidaleper avere a disposizione un prodotto rispettoso dell'ambiente e che non contribuisca alla deforestazione. Inoltre, pare che le piante di caffè coltivate all'ombra garantiscano maggiori benefici per l'ambiente, proprio perché almeno in parte preservano la presenza di alberi.
Piantagioni di cacao e caffè, ma non dimentichiamo quelle di tabacco. Sappiamo che smettere di fumare è difficile ma conosciamo anche l'alto impatto ambientale delle piantagioni di tabacco. Cosa possiamo fare noi per migliorare la situazione? Se non riusciamo a dire addio alle sigarette, magari possiamo scegliere tabacco coltivato in Italia.
Nel caso dello zucchero le opzioni sono differenti. Possiamo decidere di non acquistare zucchero raffinato e di privilegiare lo zucchero di canna integrale del commercio equo, oppure optare per altri dolcificanti naturali sempre derivanti da filiere etiche, sostenibili e rispettose dell'ambiente. A volte per arricchire i nostri dolci basta aggiungere più frutta, come mele mature e uvetta, senza dover esagerare con l'aggiunta di zucchero.
La coltivazione del cotone è tra le meno sostenibili del mondo per quanto riguarda il settore tessile. La domanda di cotone biologico sta crescendo ma il cambiamento delle tecniche di coltivazione richiederà probabilmente ancora molti anni e operazioni mirate di formazione degli agricoltori. Nel frattempo, quando possiamo, scegliamo il cotone biologico, rammendiamo e riutilizziamo gli abiti che possediamo già e optiamo per tessuti alternativi e sostenibili, come la canapa organica, se ne abbiamo la possibilità.
Ecco un ultimo punto, che comunque rimane tra i più importanti, in cui possiamo orientare le nostre scelte di acquisto per non supportare la coltivazione insostenibile di olio di palma e la deforestazione. Scegliamo cosmetici, saponi e detersivi che non contengano olio di palma, un ingrediente largamente utilizzato dall'industria della detergenza. Proviamo a limitare il più possibile i cosmetici e i detersivi convenzionali, optiamo per le alternative bio e ecologiche leggendo sempre le etichette. L'olio di palma è presente in molte saponette, anche di marchi "green", ma con pazienza possiamo individuare le alternative già in commercio. E, come sempre, dedicarci all'autoproduzione di detersivi e cosmetici.
Marta Albè
Fonte: greenme.it